Un esempio di proposta progettuale
In queste pagine viene presentato un modello concettuale sul come potrebbe essere organizzata una proposta progettuale conforme alle suddette regole, da cui poter attingere come esempio per sviluppare ipotesi operative originali.
Per agevolare l’elaborazione delle idee, il modello concettuale del progetto verrà organizzato sulla falsariga di un classico formulario che verrà poi messo a disposizione dei soggetti proponenti sul sito di OLIMPYUS.
Sintesi del progetto
Descrivere il progetto nelle sue componenti fondamentali, sia a livello di obiettivi che di strumenti per raggiungerli.
Max 3.500 caratteri.
Il progetto “L’Olimpyus dei Talenti” ha come obiettivo quello di orientare alla leadership etica e condivisa le nuove generazioni di cittadini del mondo sin dai primi anni del loro cammino scolastico.
L’orientamento avverrà attraverso un percorso educativo esperienziale che coinvolgerà gli alunni dell’ultimo biennio della scuola secondaria di primo grado (scuola media) finalizzato allo sviluppo di un comportamento resiliente e antifragile, in grado di aiutare le nuove generazioni a gestire positivamente l’incertezza e i rischi del proprio percorso di crescita in futuro globalizzato post-pandemia, caratterizzato da emergenze sanitarie, ambientali, tecnologiche e sociali.
La parte esperienziale si concretizzerà nell’organizzazione di un campionato interno all’istituzione scolastica di Sitting Volley, sport paralimpico misto, attraverso cui educare empiricamente le nuove generazioni a far propri i valori della diversità, della condivisione, della solidarietà, della responsabilità, della competizione, della determinazione, del superamento dei limiti, della tensione positiva verso nuovi traguardi.
La parte educativa, rivolta all’intera comunità scolastica, avverrà attraverso un ciclo di incontri e webinar di orientamento e coaching, finalizzati a renderla edotta sulla possibilità di sviluppo delle personalità delle nuove generazioni attraverso gli approcci della resilienza antifragile, sia dal lato dell’essere umano che degli atleti e dei cittadini.
“L’Olimpyus dei Talenti” avrà come soggetto responsabile (proponente) l’Istituto Comprensivo […] e il Comune di […], da anni impegnati nel sostegno agli alunni BES con disabilità; il progetto, infatti, è inquadrato nel “Patto di Comunità” sottoscritto nel […] e indicante lo sport come vettore privilegiato per l’educazione alla competizione e al rispetto delle regole delle giovani generazioni.
Il partner principale sarà il Club polisportivo […], ASD di pallavolo e pallavolo paraolimpica.
Sarà partner principale anche l’ETS di volontariato […], fondata nel […] e operante nell’ambito del sostegno alle famiglie con figli autistici.
Saranno partner del progetto anche l’azienda […], operante nella produzione di abbigliamento sportivo, e l’azienda […], specializzata nel webmarketing e dirette streaming via social.
Saranno media-partner del progetto anche la radio-televisione locale […] e […] settimanale cartaceo gratuito sulle attività culturali e ricreative nei comuni della provincia.
Sono anche sponsor del progetto il Centro Commerciale […] per la fornitura di attrezzature sportive, la bottega […] per la fornitura di integratori e supporto nutrizionistico, il Centro di assistenza clinica fisioterapica […] per il supporto alla preparazione atletica, la Cooperativa di taxi e trasporto […] per lo spostamento degli atleti nelle gare e competizioni.
Hanno dato il loro patrocinio al progetto, oltre al CONI regionale e alla Federazione Regionale di Pallavolo e Pallavolo paraolimpica, anche il Lions Club […], il Rotary Club […], il Centro […] della Caritas Diocesana, Confindustria, Confartigianato e CNA, il Tavolo di Coordinamento delle Associazioni del terzo settore e l’Associazione […] degli insegnanti di sostegno, la Pro-Loco […] e il Club culturale e letterario […].
Il progetto coinvolgerà gli alunni della scuola secondaria di primo grado dell’I.C. […] per gli A.S. […] e […]. A completamento del campionato interno, le squadre prime classificate verranno fatte partecipare al campionato regionale di Sitting Volley.
A conclusione del biennio del progetto verrà organizzato un Torneo tra le migliori squadre regionali nel comune di […], aperto alla partecipazione di tutta la cittadinanza e le istituzioni.
Analisi dei bisogni
Descrivere i bisogni educativi alla base del progetto proposto, soprattutto in relazione alle esigenze di formare le nuove generazioni alla resilienza antifragile. Specificare, se necessario, il contesto socioeconomico locale in cui si inseriscono i bisogni descritti. Max. 5.000 caratteri.
Il progetto “L’Olimpyus dei Talenti” è stato sviluppato con la chiara finalità di soddisfare, pedagogicamente ed empiricamente, due specifici bisogni che le nuove generazioni di cittadini del mondo avranno sin dalle loro prime fasi di crescita e sviluppo:
Il primo bisogno è la base stessa del progetto educativo “L’Olimpyus dei Talenti” ed è finalizzato a far si che le nuove generazioni di cittadini del mondo siano pronti ad affrontare proattivamente, una volta completato il loro percorso scolastico obbligatorio, uno scenario futuro globale post-pandemia complesso, caratterizzato prevalentemente da rischi, incertezze e volatilità, dovute al progressivo acuirsi delle crisi sanitarie, ambientali, tecnologiche e socioeconomiche. Scenario che potrebbe ulteriormente complicarsi a fronte della possibilità, tutt’altro che remota, di una parte dell’umanità che lascia la madre terra per colonizzare nuovi pianeti a noi vicini.
Per le nuove generazioni, di conseguenza, non sarà più sufficiente, durante il percorso scolastico obbligatorio, aver acquisito un’istruzione tecnico-scientifica o appreso competenze operative, per lo più mirate al solo mondo del lavoro. Vista l’incertezza e l’elevata rischiosità del loro futuro vi sarà il bisogno di acquisire soprattutto una nuova consapevolezza nel governare stress e rischi, in grado di produrre in loro un atteggiamento resiliente per “attutire” gli effetti negativi dei cambiamenti continui a cui saranno costretti, sia lato lavorativo che sociale o affettivo. Ma anche e soprattutto a saper reagire positivamente al possibile presentarsi di “Cigni neri”, ossia eventi non facilmente prevedibili o comunque statisticamente non rilevabili, che porteranno profondi sconvolgimenti, sia a livello della società che dell’essere umano, e di cui la recente pandemia ne è una delle più recenti espressioni.
Il bisogno, quindi, è quello di un nuovo baricentro educativo, che al percorso dell’istruzione affianchi quello del metodo per la costruzione di un Ikimori – termine giapponese che indica il senso stesso dell’esistenza, propria e collettiva – della capacità di strutturazione di una mappa per ricercarlo – fini e obiettivi – e dell’acquisizione di un approccio evolutivo, del progressivo divenire, accantonando le rassicuranti “comfort zone” dove le attuali generazioni sono spinte a rifugiarsi per “proteggerle”, non facendole affrontare i rischi e le incertezze del futuro.
Il secondo bisogno, l’emersione dei talenti, parte dalla necessità di ribaltare l’approccio comunemente utilizzato nel percorso scolastico obbligatorio nei confronti degli alunni BES con disabilità psicomotorie, relegandoli nell’ambito della visione caritatevole e assistenziale, di fatto passiva, ossia un onere sociale di cui farsi carico tramite gli insegnanti di sostegno e i percorsi di istruzione personalizzata e assistita.
Un diverso approccio viene invece dagli sport paraolimpici, da cui campioni molti noti mediaticamente come il pilota Alex Zanardi o la schermitrice Bebe Vio hanno da tempo ribaltato la visione passiva e assistenziale, ponendo l’alunno con disabilità allo stesso piano di un atleta che affronta normalmente la competizione e a cui non viene preclusa la carriera sportiva. E che, anzi, se correttamente educato a coltivare i suoi talenti fondamentali, può ambire a divenire un vero e proprio campione olimpionico, indipendentemente dai suoi limiti psicofisici.
È chiaro che gli atleti paraolimpici sono un esempio fortemente motivante per tutta la comunità scolastica ed educante nel superare le barriere mentali, andare oltre i propri limiti, affrontare i “Cigni neri” e valorizzare ciò che rimane piuttosto che concentrarsi su ciò che manca (come ama ripetere spesso Alex Zanardi).
Organizzare all’interno della comunità scolastica un campionato di uno sport paralimpico misto, ossia in compresenza di alunni disabili e non, diviene quindi un vettore fondamentale non solo per ribaltare l’approccio caritatevole e assistenzialistico passivo sino ad ora utilizzato, ma costituisce esso stesso al percorso educativo empirico per tutti gli alunni su come affrontare in modo resiliente e antifragile le avversità della vita. Prendendo a modello proprio gli atleti paraolimpici, veri e propri campioni nello sviluppo dei propri talenti, nel superamento dei propri limiti, nella determinazione nel raggiungere gli obiettivi prefissati, nella capacità di rialzarsi dalle cadute, nell’affrontare la competizione e l’incertezza dei risultati.
Sono gli atleti paraolimpici ad essere il modello da seguire, non le persone “normali” con le loro ansie, paure, preoccupazioni e incapacità di aprirsi all’altro, al diverso, senza timore.
L’organizzazione di un campionato fisico di sport paralimpico, infine, diviene un fattore fondamentale per aiutare tutti gli alunni dell’istituto scolastico a superare l’ansia e lo stress della separazione fisica e sociale con gli altri subita durante i tanti mesi di pandemia. Ritrovarsi, far parte di una squadra, condividere vittorie e sconfitte, “appoggiarsi” agli altri per trovare il proprio ruolo e il proprio cammino, rifondare una comunità solidale, sono gli elementi strategici per far uscire dal tunnel dell’isolamento e della paura dopo mesi di lockdown e didattica a distanza le nuove generazioni di cittadini del mondo.
Obiettivi educativi generali
Descrivere gli obiettivi educativi generali del progetto, ossia gli effetti e i benefici nel medio e lungo periodo, a partire dal momento della sua compiuta realizzazione, che produrrà nella comunità socioeconomica di riferimento, in coerenza con l’obiettivo specifico e il coinvolgimento della comunità educante. Max 2.000 caratteri.
Il progetto “L’Olimpyus dei Talenti”, adottando l’approccio empirico della “spinta gentile” (nudge), ha come obiettivo generale quello di riequilibrare la gerarchia del modus operandi della comunità educante nei confronti delle nuove generazioni di cittadini del mondo, ridando priorità strategica al piano dell’educazione consapevole, senza cioè focalizzare il percorso di sviluppo esclusivamente nell’ambito della trasmissione delle competenze e delle conoscenze.
Il progressivo orientamento della società verso un approccio tecnologico e digitale, infatti, sta indirizzando drasticamente il processo scolastico verso l’istruzione, ossia il trasferimento delle conoscenze e delle competenze, riducendo a funzioni ancillari, di contro, le sfere dell’educazione consapevole, della cittadinanza attiva, della responsabilità etica.
Le nuove generazioni di cittadini europei, di conseguenza, saranno sempre più preparate a costruire il futuro su basi scientifiche ed economiche ma sempre meno pronte a comprenderne le conseguenze (ambientali, sanitarie, demografiche, democratiche), gestirne i potenziali squilibri sociali e affrontare i conseguenti traumi psicosomatici dell’incertezza e della volatilità.
“L’Olimpyus dei Talenti”, di conseguenza, utilizza il tempo extracurricolare per organizzare un percorso educativo delle nuove generazioni alla resilienza antifragile, con una visione di medio-lungo periodo, per orientare i nuovi talenti alla leadership etica, alla cittadinanza attiva e alla responsabilità sociale.
Percorso educativo che, per raggiungere i suoi obiettivi primari prima indicati – educare una nuova generazione di cittadini europei resilienti e antifragili, orientati ad una leadership etica e condivisa – utilizzerà sia:
Obiettivo specifici
Descrivere l’obiettivo specifico del progetto, ossia lo scopo ultimo a cui andranno coerentemente orientati tutti i risultati e le azioni previste nelle fasi di realizzazione. L’obiettivo specifico rappresenta il cambiamento positivo nella comunità educante che il progetto intende raggiungere entro il termine delle sue stesse attività. Max 2.500 caratteri.
Il progetto “L’Olimpyus dei Talenti” ha come obiettivo specifico quello di utilizzare lo sport paralimpico misto come il Sitting Volley per ribaltare – sin dai primi anni del percorso nelle istituzioni scolastiche – lo stereotipo comune nei confronti degli alunni con disabilità psicomotorie, spostando la percezione che si ha di essi dalla sfera del pietismo e del sostegno passivo a quella del campione, della carriera sportiva, del modello di successo – sportivo ed economico – da seguire.
La progressiva notorietà mediatica che hanno ricevuto le paraolimpiadi, al pari della ribalta social e comunicativa raggiunta da campioni sportivi paraolimpici come Alex Zanardi o Bebe Vio, hanno sdoganato le disabilità psicomotorie dall’ambito della malattia, riposizionandole sui modelli del successo sportivo – oltre che personale – e innescando gli stessi meccanismi di coinvolgimento entusiasta della comunità degli sportivi e non, attivando schiere di fan per un atleta o tifoserie della squadra del cuore.
Organizzare un campionato interno di Sitting Volley alla istituzione scolastica, mirato a far emergere potenziali campioni da destinare alla carriera sportiva, indipendentemente che siano normodotati o con disabilità psicomotorie, porterà la comunità educante a identificare gli alunni disabili al pari di atleti, elementi di cui andare orgogliosi per i risultati sportivi raggiunti, non più come un peso sociale per la comunità. Analoga identificazione avverrà per chi sarà membro delle squadre di Sitting Volley, arrivando progressivamente a percepire gli altri come atleti, compagni di squadra con cui condividere vittorie e sconfitte, traguardando assieme tappe importanti di crescita attraverso l’apertura all’altro, al diverso da sé, allo spirito solidale di squadra.
Assieme al superamento del concetto di disabilità e sostituzione con quello di atleta, allenarsi con costanza, superare i propri limiti, interagire con gli altri in una logica di squadra, rialzarsi dopo le sconfitte, condividere i meriti di una vittoria, essere determinati nel raggiungere i propri obiettivi, apprendere a gestire gli stress della competizione sportiva, sfruttare a proprio favore i momenti di incertezza e volatilità, agire con un approccio di leadership condivisa nel rispetto delle regole della disciplina sportiva, altro non sono che momenti esperienziali finalizzati allo sviluppo empirico di una resilienza antifragile negli alunni/atleti, in coerenza con gli obiettivi generali del progetto “L’Olimpyus dei Talenti”.
Programma delle attività sportive paralimpiche integrate
Descrivere il programma delle attività sportive che si intende realizzare in modo diffuso e partecipato nella comunità educante di riferimento, chiarendo i destinatari, la frequenza e gli spazi in cui verranno realizzate. Max. 3.500 caratteri.
All’interno dell’Istituzione Scolastica [ …], per partecipare al torneo di [Sitting Volley / Baskin] saranno selezionati [ …] alunni, comprensivi di […] alunni BES con disabilità psicofisiche, così da poter formare [min. 4] squadre di [Sitting Volley / Baskin].
Tutte le attività sportive paraolimpiche o integrate si svolgeranno all’interno della palestra dell’Istituzione Scolastica, già dotata di un campo di [Pallavolo / Basket], che sarà riadattato in due sezioni per adeguarlo alle esigenze del [Sitting Volley / Baskin].
Saranno coinvolti [ …] “Coach” provenienti dal corpo docente dell’Istituzione Scolastica, di cui [ …] docenti di motoria, [ …] docenti di sostegno e [ …] “educatori” provenienti dalla cooperativa sociale [ …] partecipata dall’Amministrazione Comunale.
Ogni “Coach” potrà essere affiancato da un suo:
Ogni “Coach”, assieme al suo “secondo” e al suo “assistente”, avranno la responsabilità di allenare [ …] delle squadre partecipanti al torneo.
I predetti “Coach”, così come i loro “secondi” e gli “assistenti” saranno formati e coordinati dal maestro […], Coach della squadra di [Sitting Volley / Baskin] della città di […], dal maestro […] preparatore atletico e dal prof. […] medico della squadra [ …].
Il periodo di formazione degli “allenatori” si svolgerà tra i mesi di settembre e novembre, con [ …] incontri a settimana di [ …] ore, per un totale di [ …] incontri.
Durante il periodo di formazione gli “allenatori” verranno introdotti nel mondo degli sport paralimpici e integrati del [Sitting Volley / Baskin] in particolare, sia dal lato teorico (regolamenti, tecniche, schemi, attacchi, difesa, preparazione, psicologia, spogliatoio), sia dal lato pratico con simulazione di partite e modalità di conduzione degli allenamenti o della preparazione fisica.
A conclusione del periodo di formazione gli “allenatori” tutti si sfideranno in un mini torneo dimostrativo, da socializzare con agli alunni e le famiglie dell’Istituzione Scolastica, così da poter presentare pubblicamente il progetto e i suoi protagonisti, coinvolgendo tutta la comunità educante sin dal primo momento.
Completata la fase di formazione degli “allenatori”, questi ultimi inizieranno la preparazione delle squadre di loro competenza, per il periodo che va da dicembre a febbraio, con [ …] sessioni a settimana di [ …] ore.
Dal mese di marzo e sino al mese di giugno avrà luogo il torneo scolastico, che si terrà i giorni di […] nella palestra della scuola, per un totale di [ …] eventi competitivi.
A completamento del torneo scolastico, si terrà un evento pubblico finale per presentare i risultati del progetto e premiare la squadra vincitrice, coinvolgendo in modo festoso e consapevole tutta la comunità educante.
Coinvolgimento della comunità educante
Descrivere le modalità di attivazione e partecipazione dei soggetti facenti parte della comunità educante (dirigenti, insegnanti, famiglie, istituzioni, volontariato, ecc.), dettagliando in che modo verranno favorite occasioni d’incontro, scambio e condivisione all’interno della comunità. Max. 5.000 caratteri.
Il principio base su cui verrà organizzato il progetto è quello degli “ambasciatori”, ossia l’approccio per cui i soggetti coinvolti nella fase iniziale saranno a loro volta educatori per altri membri della comunità – sia a livello dei dirigenti/insegnanti/famiglie che degli alunni – così da garantire nel tempo la continuità del progetto, indipendentemente da chi saranno i soggetti che per primi verranno coinvolti.
Una volta completato il torneo scolastico di [Sitting Volley / Baskin], infatti, gli “allenatori” interni al corpo docenti e alle famiglie, così come gli alunni delle squadre che hanno partecipato, potranno divenire gli “ambasciatori” del progetto. I docenti, cioè, prepareranno a loro volta altri docenti (anche non di motoria o di sostegno) che vorranno essere coinvolti nel successivo torneo scolastico, ossia essere i nuovi “allenatori” di altre squadre di [Sitting Volley / Baskin] l’anno successivo.
Anche gli atleti che hanno partecipato al torneo potranno a loro volta divenire “secondi” o “assistenti” dei nuovi “allenatori”, in modo da coinvolgere nella forma più ampia possibile tutta la comunità scolastica, compresi i genitori degli alunni.
L’obiettivo sarà quello di preparare le nuove squadre, con particolare riguardo agli alunni che in prima battuta non hanno voluto partecipare al torneo scolastico, ma hanno trovato interesse dopo aver visto i loro compagni “apripista” divenire atleti e partecipare alle competizioni sportive.
Per quel che riguarda i momenti di coinvolgimento della comunità educante, degli alunni e del territorio, questi possono essere suddivisi in eventi macro e micro:
Sempre nella logica di rendere consapevoli degli approcci concettuali sulla leadership etica e condivisa e sulla resilienza antifragile, tramite la narrazione di esperienze vissute, al pari di quanto organizzato per tutti gli alunni negli eventi micro, anche tutta la comunità educante e le famiglie, verranno coinvolte in un ciclo di seminari educativi, di [ …] incontri al mese, per un totale di [ …] incontri.
Anche in questo caso, oltre alla parte concettuale, saranno fondamentali le esperienze concrete degli “allenatori” e degli atleti che stanno partecipando al torneo scolastico, ossia l’applicazione empirica dei concetti da parte dei propri figli (atleti, non disabili) e dei propri colleghi (mentori non professori).